SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

Tre storie d’amore che si intrecciano, l’incontro tra il mondo fatato e il mondo reale: Sogno di una notte di mezz'estate è senza dubbio la commedia più famosa di tutta la storia del teatro e allo stesso tempo la più difficile da decifrare. Il suo segreto è quello di essere un’opera iniziatica che introduce alla vita vera, dura, adulta, dopo le fantasticherie ideali dell’infanzia in cui mito, fiaba e quotidianità si intersecano senza soluzione di continuità. Nel testo tutto è doppio: reale e immaginario, maschile e femminile, razionale e irrazionale, linguaggio e corpo. Il sogno stesso, in fondo è inevitabilmente un incubo. Giorgio Sangati, uno dei registi più significativi della sua generazione, dirige questo nuovo allestimento del capolavoro shakesperiano ambientandolo in una fabbrica abbandonata ai margini della città. «Mai come in questi anni la ricerca di equilibrio tra civiltà e natura è stato così centrale» sostiene. «Abbiamo dato forma al bosco come luogo degli impulsi, attingendo ai miti del rock. […]. Shakespeare non si faceva problemi a trasporre il mondo classico nella contemporaneità del suo tempo, perchè ha sempre giocato nell’ampliare la prospettiva temporale. Io ho seguito il suo esempio con un allestimento punk rock.»
Sogno di una notte di mezz'estate si presta in modo particolare al lavoro con attori giovani proprio perché la giovinezza (e i suoi labili confini) è la protagonista indiscussa di quest’opera corale. Accanto a loro però, nei ruoli cardine di Oberon e Titania (il re e la regina delle fate) così come nella parte di Bottom (l’istrione naif a capo della compagnia di filodrammatici) ci saranno tre professionisti navigati, pronti ad affiancarli e a guidarli in questo viaggio alla scoperta del Sogno e del mestiere (magico) del teatro.

di William Shakespeare
versione italiana e regia Giorgio Sangati

scene Alberto Nonnato
costumi Eleonora Rossi
luci Paolo Pollo Rodighiero
sound design e musiche Giovanni Frison
cura del movimento Marco Angelilli

con Elena Arvigo, Luciano Roman, Valerio Mazzucato
e con attori e attrici della Compagnia Giovani del Teatro Stabile del Veneto
Maria Anolfo, Giulia Briata, Riccardo Bucci, Elena Ferri, Riccardo Gamba, Gaia Magni, Marco Sartorello, Massimo Scola, Martina Testa, Paolo Tosin

assistente alla regia Tommaso Fermariello

direttore di scena Federico Paolo Rossi
fonico Matteo Chiochetta
sarta Germana Rossi Silvestrini
amministratrice di compagnia Federica Furlanis
foto Serena Pea

produzione TSV - Teatro Stabile del Veneto

durata: 2 ore

 

08.03 2022
20:30
Vipiteno Teatro Comunale
09.03 2022
20:30
Bressanone Forum
10.03 2022
21:00
Bolzano Teatro Cristallo

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