Walter Zambaldi nella giuria del 57° Premio Riccione, il più prestigioso concorso di drammaturgia italiano.

Il direttore del Teatro Stabile di Bolzano entra a far parte della commissione di valutazione del concorso che premia i migliori testi teatrali prodotti in Italia. Oltre a Zambaldi, la giuria presieduta da Lucia Calamaro è composta da Concita De Gregorio, Graziano Graziani, Lino Guanciale e Claudio Longhi

Il direttore del Teatro Stabile di Bolzano Walter Zambaldi è stato nominato tra i giurati del Premio Riccione per il Teatro, il più prestigioso concorso italiano di drammaturgia, giunto quest’anno alla 57a edizione. La presenza di Zambaldi in giuria conferma il credito sempre crescente del Teatro Stabile bolzanino nel panorama nazionale non solo come porto progettuale e artistico, ma anche come punto di riferimento per il sostegno e la produzione di nuovi testi teatrali. Una vocazione che fa parte del DNA dello Stabile sin dalla sua fondazione e che trova massima espressione nelle stagioni recenti in cui gli autori contemporanei sono protagonisti di gran parte degli spettacoli prodotti dal TSB.

Il Premio Riccione è un concorso biennale aperto a tutte le forme della scrittura per la scena. È possibile iscriversi fino a lunedì 17 aprile 2023 sul sito www.riccioneteatro.it.
Organizzato da Riccione Teatro con il sostegno del Ministero della cultura, della Regione Emilia- Romagna e del Comune di Riccione, e con la collaborazione di ATER Fondazione e Roma Europa Festival, il concorso assegna tre riconoscimenti: il 57° Premio Riccione per il Teatro al vincitore assoluto; il 15° Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli” al miglior testo di un autore under 30; la menzione speciale “Franco Quadri” all’opera che meglio coniuga scrittura teatrale e ricerca letteraria.

Come presidente di giura è confermata la drammaturga Lucia Calamaro, già alla guida della scorsa edizione del Premio Riccione e dal 2021 direttrice della scuola di drammaturgia Scritture. Al suo fianco in giuria sono confermati Graziano Graziani, critico teatrale e conduttore del programma di Radio 3 Fahrenheit, e Claudio Longhi, direttore del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa. Zambaldi figura nella terna dei nuovi giurati, al fianco della giornalista e scrittrice Concita De Gregorio, editorialista del quotidiano «la Repubblica» e conduttrice del programma di La7 In Onda e a Lino Guanciale, attore noto per i ruoli al cinema e in tv e per i tanti successi teatrali (Premio Ubu e Premio ANCT 2018 come miglior attore, Premio Flaiano 2015 come rivelazione dello spettacolo italiano, Premio Gassman 2003).

Quella che si celebra quest’anno è un’edizione storica del Premio Riccione, perché coincide con il centenario della nascita di Italo Calvino, uno dei primi vincitori del concorso. Era il 16 agosto 1947, l’Italia cercava di rilanciarsi dopo la guerra puntando anche sulla cultura, e in una serata memorabile Sibilla Aleramo, Mario Luzi, Guido Piovene e Cesare Zavattini – che componevano la giuria insieme a Corrado Alvaro, Romano Bilenchi ed Elio Vittorini – proclamavano i primi vincitori del Premio Riccione al cospetto del presidente dell’Assemblea Costituente Umberto Terracini. Al tempo il concorso prevedeva anche una sezione letteraria e ad aggiudicarsela, ex aequo con Fabrizio Onofri, fu il giovanissimo Calvino, premiato per Il sentiero dei nidi di ragno, opera prima al tempo inedita. Da allora, scomparsa la sezione letteraria, sono stati premiati a Riccione testi teatrali di Tullio Pinelli, Dacia Maraini, Pier Vittorio Tondelli e persino di un giovanissimo Enzo Biagi. Più di recente, si sono affermati esponenti importantissimi della nuova drammaturgia italiana, da Fausto Paravidino a Davide Enia, da Letizia Russo a Stefano Massini, da Mimmo Borrelli al compianto Vitaliano Trevisan.

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