Calendario
News
Exit
Davide Lorino, Iris Fusetti
TEATRO STABILE DI BOLZANO
|
Paravidino prende a cuore i rapporti umani e li pone sotto una lente d’ingrandimento cechoviana dei nostri tempi, scandisce in stazioni e microscene le parabole intime e sociali tra le persone e gioca con fluidità a porre in parallelo i destini congiunti o ricongiungibili di individui che a vario titolo hanno sintonie.
Rodolfo Di Giammarco / La Repubblica
A essere rappresentati, con la delicatezza e la puntualità proprie di questo autore che più che sull’azione lavora sui personaggi, sono i casi della vita, in cui ci specchiamo, ridicoli, sorridendo di quel che in prima persona ci fa patire, come lo spegnersi senza cause apparenti di un amore e una convivenza, tra discussioni che vanno dalla politica a un paio di calzini, passando per un sopravvenuto imbarazzo sessuale.
Paolo Petroni / Corriere della Sera
Ma Paravidino, oltre alla padronanza di una lingua felice che all’apparenza è quella di tutti i giorni e invece è il frutto di millimetrica costruzione, ha il dono della leggerezza. A quelle due creature (Sara Bertelà che sulle parole pare danzare e Nicola Pannelli che con piena maturità è capace di rendere l’eterna infanzia di lui) ci si affeziona presto, specchio dai toni pastello di tanti momenti della vita dello spettatore.
Gianfranco Capitta / Il Manifesto
La parata di situazioni canoniche è tenuta viva per i suoi 95’ da un dialogo deliziosa-mente spiritoso, dalla svelta regia dell’autore in una scenografia sintetica e cangiante di Laura Benzi, bene illuminata da Lorenzo Carlucci, e da quattro interpreti di ottima verve in chiave di levità. In sala, alto gradimento.
Masolino D’Amico / La Stampa
Sara Bertelà è la moglie, molto ben disegnata nelle sue ansie, nel suo desiderio di riscatto, nella sua solitudine, Nicola Pannelli è il marito professore universitario, reso efficacemente con i tratti dell’eterno bambino con le sue debolezze, le sue bizze, la sua insicurezza, accanto a loro Angelica Leo e Davide Lorino.
Magda Poli / Corriere della Sera
Dopo avere variamente saggiato il livello delle proprie ambizioni drammaturgiche, Fausto Paravidino torna in qualche modo al minimalismo degli inizi, a quella capacità di catturare frammenti di realtà scrutati nei minimi dettagli con una sorta di distaccata oggettività.
Renato Palazzi / Il Sole 24 Ore
Che Fausto Paravidino abbia il dono della scrittura concreta, costruita su una sintas-si semplice e asciutta, funzionale alla drammaturgia scenica, lo conferma la novità Exit. La regia orchestra l’insieme con abile maestria. Calibra il movimento degli attori, anche nei piccoli gesti, disegnando precise geometrie sceniche che danno sostanza narrativa alla leggerezza di una commedia divertente, graffiante, a tratti malinconica.
Massimo Bertoldi / Hystrio
ROVERETO: Teatro Melotti, 10 marzo
RIMINI: Teatro Novelli, 12 marzo
PAVIA: Teatro Fraschini, 14 marzo
BELLUNO: Teatro Comunale, 15 e 16 marzo
NAPOLI: Teatro Piccolo Bellini dall'1 al 6 aprile
NOVI LIGURE: Teatro Giacometti, 9 aprile